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Author: Massimo Reboa

Processo civile: il testo approvato dal Consiglio dei Ministri

altEcco le principali novita’ del disegno di legge delega sulla giustizia civile varato oggi dal Consiglio dei Ministri, come rende noto il ministero della Giustizia in una scheda. La delega al Governo reca ”disposizioni per l’efficienza del processo civile, la riduzione dell’arretrato, il riordino delle garanzie mobiliari, nonche’ altre disposizioni per la semplificazione e l’accelerazione del processo di esecuzione forzata (collegato alla legge di stabilita’ 2014)”. Ecco le principali novita’ del disegno di legge delega sulla giustizia civile varato oggi dal Consiglio dei Ministri, come rende noto il ministero della Giustizia in una scheda. La delega al Governo reca ”disposizioni per l’efficienza del processo civile, la riduzione dell’arretrato, il riordino delle garanzie mobiliari, nonche’ altre disposizioni per la semplificazione e l’accelerazione del processo di esecuzione forzata (collegato alla legge di stabilita’ 2014)”.

La proposta normativa, che si articola in norme di delega ed in norme immediatamente precettive, ha ad oggetto misure di ordine processuale e sostanziale per il recupero dell’efficienza del processo di cognizione e di esecuzione, nonche’ misure finalizzate alla riforma della disciplina delle garanzie reali mobiliari, con l’obiettivo di agevolare le imprese nell’accesso al credito. In particolare le norme di delega sono volte:

a) ad attribuire al giudice il potere di disporre, quando si tratta di causa semplice, il passaggio dal rito ordinario di cognizione al piu’ snello rito sommario di cognizione;

b) ad attribuire al giudice il potere di decidere la lite di primo grado mediante dispositivo accompagnato dall’indicazione dei fatti e delle norme sulle quali si fonda la decisione, rimettendo alle parti la scelta se richiedere la motivazione estesa ai fini dell’impugnazione della sentenza, previo anticipato versamento di una quota del contributo unificato dovuto per il grado successivo; tale intervento consentira’ di ridurre considerevolmente i tempi del processo, posto che la stesura della motivazione per esteso in tutte controversie e’ uno dei fattori che impedisce la ragionevole durata dei processi civili, tenuto conto che soltanto il 20% delle sentenze rese in primo grado sono impugnate e che circa il 77% di queste ultime sono confermate;

c) a consentire al giudice di appello che conferma il provvedimento di primo grado di rifarsi alla motivazione gia’ esposta dal giudice del provvedimento impugnato;

d) a smaltire l’arretrato civile in appello prevedendo che in alcune materie non particolarmente complesse e delicate (sono ad es. esclude quelle che coinvolgono i diritti della persona) la controversia venga trattata e decisa dal giudice in composizione monocratica e non collegiale;

e) a prevedere che il giudice quando emette una sentenza di condanna all’adempimento di obblighi di fare fungibili (e non soltanto di obblighi di fare infungibile) possa imporre al debitore che non adempia il pagamento di una somma di denaro fino al momento dell’adempimento;

f) a prevedere che in particolari materie ad elevato tasso tecnico il processo venga preceduto dall’espletamento di una consulenza tecnica volta soprattutto alla quantificazione del danno lamentato;

g) a responsabilizzare e valorizzare l’attivita’ dei difensori;

h) a consentire agli ufficiali giudiziari di ricercare i beni da pignorare con modalita’ telematiche interrogando banche dati, ivi compresa l’anagrafe tributaria;

i) riformare il sistema delle garanzie mobiliari, introducendo forme di garanzie senza spossessamento, al fine di agevolare l’accesso al credito delle PMI. Con norme immediatamente precettive si incide sul processo di esecuzione forzata al fine precipuo di contenerne i tempi, eliminando inutili passaggi procedimentali.

 

 

 

·Dicembre 2013 – Spettacolo di beneficenza a favore del “Bambino Gesù” organizzato dall’avv. Reboa

Lunedì 9 dicembre nella splendida cornice del Teatro della Cometa, ai piedi del Campidoglio, si è tenuta, con un clamoroso successo la rappresentazione teatrale, di carattere sociale e benefico, “Processo a Babbo Natale”.

Il ricavato dell’iniziativa, organizzata dall’avv. Romolo Reboa e patrocinata dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, è stato devoluto all’Ospedale Bambino Gesù.

Tantissime le personalità presenti: Umberto Apice, Avvocato Generale della Suprema Corte di Cassazione; Giorgio Barattolo, Direttore del Teatro della Cometa e della Cometa Off; Antonella Sotira, Presidente dell’Associazione IUSgustando, Massimo Barra, Presidente della Croce Rossa Italiana e fondatore e presidente di Villa Maraini, centro di recupero per tossicodipendenti; Osvaldo De Micheli, l’uomo della pubblicità del cinema italiano, che ha “lanciato” molti dei film dei maggiori registi italiani; Sergio Rossi, Senatore dell’Accademia Internazionale d’Arte Moderna e Direttore della rivista Tennis Oggi.

Inoltre: l’avv. Mauro Vaglio, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, il notaio, avv. Alberto Vladimiro Capasso, l’avv. Massimo Mannocchi, segretario generale del Circolo Canottieri Roma, la giornalista Rai Chiara Lico, l’urbanista arch. Mauro Mancini, la giornalista editorialista Michela Rossi, il giornalista Fabrizio Federici, Antonietta Alchimede, responsabile della comunicazione di molte società operanti nel mondo della pubblicità cinematografica, la performer Claudia Cotti Zelati, il musicista maestro Ruggero Iacovella, l’avv. Laura Vasselli, già Consigliere dell’Ordine degli Avvocati, Claudio Czeller, nel ruolo del vero Babbo Natale, la giuslavorista avv. Roberta Verginelli, Umberto Venerucci ed Alma Di Mattia, responsabili di molti centri sportivi a Roma e nel Lazio, Dario Angeloni, Presidente del Collegio Sindacale dell’Ospedale San Camillo Forlanini e componente di organi di controllo di tante altre società pubbliche, l’avv. Olga Perito, del Ministero dell’Economia e Finanze ed il dr. Riccardo Monaco, del Ministero dello Sviluppo Economico. Inoltre, l’imprenditore Fabio Stroppaghetti e la consorte, la disegnatrice di moda Isabella Marcelli, la commercialista e revisore contabile dr.sa Lucia Cocci, il dr. Mauro Maritati, il manager assicurativo Giuseppe Vecchione, gli avv.ti Simone Trivelli e Giuseppe Covino, Rodolfo Livanti, patron del brand Nuvolari, Stanislao Bernasconi, Massimo Reboa, amministratore unico di diverse società operanti nel mondo forense, Antonella Coltella, responsabile dell’Ufficio Fund Raising dell’Ospedale Bambino Gesù, l’avv. Prof.ssa Claudia Cermelli, Anselmo Calò per la Stereo Much, Massimiliano Salustri e Renata Pizzagalli del brand Campo Marzio Design.

Prima dell’inizio dello spettacolo gli ospiti sono stati accolti con un cocktail di benvenuto a cura del noto chef del Circolo Canottieri Roma, Egidio Longo.

Il tutto accompagnato da una degustazione di vini a cura della nota casa vinicola Casale del Giglio e da una degustazione di pregiati olii a cura dell’azienda Casale Borghesiano.

Numerosi gli sponsor aderenti alla manifestazione: Azienda Agricola Casale del Giglio, Azienda Casale Borghesiano, Campo Marzio Design, Chef Egidio Longo del Circolo Canottieri Roma, Brand Nuvolari, Pasticceria Sicilia, Stereo Much.

Sostenitore dell’iniziativa anche il calciatore Francesco Totti, che, per la causa benefica, ha donato due maglie autografate. L’intera manifestazione è stata ripresa dalla rete televisiva RETE ORO.

La dott.ssa Clotilde Spadafora protagonista dello spettacolo teatrale Processo a babbo natale organizzato dall'avv. Romolo Reboa

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·Dicembre 2013 – “Processo a Babbo Natale” manifestazione teatrale a cura dell’avv. Romolo Reboa e Gennaro Francione

 

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Presenta

PROCESSO A BABBO NATALE

di Gennaro Francione e Romolo Reboa

regia Stefano Moretti

aiuto regia Clotilde Spadafora

Patrocinio della testata INGIUSTIZIA LA PAROLA AL POPOLO

Teatro della Cometa

8 e 9 dicembre ore 20.30

 

Un processo in due atti e un filmato. Un processo insolito tra il verosimile e il fantastico quello innescato a carico di tre Babbi Natale, uno di pelle bianca, l’altro di pelle nera, l’altro una donna sotto spoglie maschili.

In una giustizia che non sa più cosa inventarsi questo processo è la dimostrazione di come ci si accanisca contro i poveracci per di più nei giorni del Santo Natale.

Attraverso una serie di colpi scena con testimoni grotteschi veri tratti dalle notizie quotidiane, dalla letteratura, dalla filosofia, dall’agiografia, questo circo natalizio di giustizia si svilupperà fino al verdetto finale volto a stabilire attraverso la colpevolezza o meno dei tre se la legge davvero coincida con la giustizia.

Un finale col pubblico trasformato in una gigantesca giuria popolare per dare il verdetto estremo: quello del popolo fraterno e solidale.

Lo spettacolo come anticipato sarà preceduto da un video (un telegiornale simulato – InNews) ove la cronista annuncerà con grande rilievo l’evento mediatico del giorno: tre clamorosi arresti eseguiti in contemporanea dalle tre forze di polizia che esistono in Italia: la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, i Carabinieri.
Poi la cronista si collegherà con l’inviato speciale che intervisterà in varie zone di Roma alcune persone che commenteranno il fatto di cronaca.

In scena (l’aula di un tribunale improvvisato) verranno portati in catene i tre Babbo Natale per rispondere delle seguenti accuse infamanti:

• Il primo viene accusato di associazione a delinquere in concorso con soggetti ancora non identificati, riciclaggio, evasione fiscale perché, padre separato che non riesce a vedere i propri figli anche perché senza casa in conseguenza della separazione e degli oneri alimentari, non ha altra scelta che fare questo lavoro “paterno” per trovare un equilibrio interiore;

• Il secondo è stato arrestato mentre carezzava bambini che gli tiravano la barba sulla slitta sotto gli occhi dei genitori che facevano le fotografie.
Viene accusato di pedofilia, oltre che di terrorismo e di ingresso clandestino in Italia, perché ha la pelle nera ed afferma di essere entrato nel Paese dalla Francia con una slitta volante.

• Il terzo, anzi la terza, viene accusata di sostituzione di persona (con riferimento alla signora Befana) e maltrattamento di animali perché si aggrappava violentemente alle corna della renna che voleva scappare in mezzo al gran traffico di Napoli.

Al termine della serata si terrà la vendita al pubblico dei regali natalizi, sequestrati ai tre imputati nel corso del loro arresto, che consisteranno in articoli offerti dagli sponsor che appoggiano la manifestazione ed il cui netto ricavato verrà devoluto all’Ospedale Bambino Gesù, struttura benemerita per l’infanzia, che abbina l’eccellenza in campo medico alle qualità morali.

 

Note di regia

Quando ho letto il Processo a Babbo Natale la prima volta ho subito pensato a un testo antico e moderno allo stesso tempo. Antico perché sa usare alcune classiche malizie d’autore; la dosatura giusta del comico, la grande attenzione ai ritmi e, anche, la capacità di usare la tradizionale struttura del dramma giudiziario, quella del grande cinema, per intenderci. Ma poi sa contaminarsi con registri e colori opposti, senza timori reverenziali, dalla farsa al dramma.

Quindi è un testo dal sapore classico.

Però è anche eminentemente e profondamente moderno. Gli autori hanno saputo, infatti, calare in tanto vigore scenico un tema di triste e scottante attualità: il razzismo. È un razzismo che viene mostrato in diversi aspetti: lo sciovinismo maschilista contro le donne; lo spietato classismo contro i poveri; il razzismo propriamente detto, infine, quell’orribile arnese residuale che ancora considera un discrimine il colore della pelle.

Ma il vero coup de théatre (è il caso di dirlo…) sta nell’occasione scelta: il Natale. E non solo: impera su tutto Babbo Natale, la figura più ingenua, infantile, innocente, di origine pagana ma ammantata di candida religiosità. I tre paria imputati nel processo sono tre poveri diavoli sui quali la mannaia del razzismo si sta per abbattere. Ma finirà così? O si riuscirà a riaffermare le ragioni dell’umanità?

Fuori da ogni didascalismo, Il Processo a Babbo Natale è un’occasione giocosa e inusuale per riflettere sui nostri tempi, così ammalati di insensibilità, cattiveria, indifferenza.

Stefano Moretti

 

Ecco il video del TG che annuncia l’arresto dei tre Babbo Natale: http://youtu.be/jtoKr2p38-w

 

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IL CAST

LA CORTE
 
Il Presidente Vincenzo Sartini
La cancelliera Cracovia Clotilde Spadafora
Il P.M. Grissini Daniele Ferrarese
L’avvocato Tarallona Paola Settefaccende

GLI IMPUTATI
 
  Bacco Giancarlo Martini
 Ta Bacco Angelo Masetti
    Venere Paola Proietti
 
I TESTI
 
Uriah Heep – Accusa Primo Imputato Filippo Di Lorenzo 
   Jo Pantera – Difesa Primo Imputato Roberto Benetti
Intruglia Socrate – Accusa Secondo Imputato Francesco Rotondo
Ebenezer Scrooge – Difesa Secondo Imputato Giulio Eccher
La Befana – Accusa Terzo Imputato Marina Picardi
Padre Nicola di Bari – Difesa Terzo Imputato Giuseppe Lorin

COMMENTO MUSICALE 
 
Alla Fisarmonica Gianni Mirizzi 

 

VIDEO GIORNALE InNews

Personaggi ed interpreti

La conduttrice del TG da Napoli: Diamante Capolongo
L’inviata: Sara Bravetti
La signora sulla panchina: Serena Venanzoni
Il papà: Aldo Minghelli
La signora con il cane: Emanuela Zarba Meli
La signora sul motorino: Antonella Tonetti
I due cannottieri: Gennaro FrancioneRomolo Reboa
L’assessore: Lorenzo Mancieri
Le guardie del corpo:  Fabio Ferranti –  Massimo Reboa
Dante: Massimiliano Carrisi
L’avvocato con l’ermellino: Claudio Czeller
Il bambino: Matteo Giannerini
Con l’amichevole partecipazione di Chiara Lico, nel ruolo della conduttrice del TG da Roma
 
Riprese video a cura di:

Regia: Luca Brunetti
Assistente alla fotografia: Ilaria Francazi
Direttrice di produzione: Guglielmina Iversa
Musiche video di: Jakulas

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I due autori

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I tre criminali

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Gli sBendaTèmi

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Sul set del video del processo a Babbo Natale

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Avv. Valeria Noccioli

Italiano

L’avv. Valeria Noccioli è nata a Roma nel 1976, dove esercita la professione forense.

Dopo essersi laureata in Giurisprudenza presso l’Università “La Sapienza” di Roma, con tesi in diritto costituzionale dal titolo “Libertà di manifestazione del pensiero e diritto di satira,” relatore chiar.mo Prof. Alessandro Pace, si è unita al Reboa Law Firm per lo svolgimento della pratica forense.

Dall’ottobre 2009 è iscritta all’Ordine degli Avvocati di Roma e dal 2014 è altresì iscritta alle liste dei difensori d’ufficio e del patrocinio a spese dello stato.

Svolge la sua attività professionale sia nel campo penale che in quello del contenzioso civile, seguendo in particolar modo il diritto di famiglia, di lavoro e condominiale.

Ha inoltre avuto collaborazioni giornalistiche in qualità di free-lance con la rivista giuridica “Ingiustizia la PAROLA al POPOLO”.

Ha frequentato diversi corsi e seminari e, in particolare, nel 2014 ha partecipato al “Corso base di diritto di famiglia” organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Roma e al “Corso di formazione tecnica e deontologica dell’avvocato penalista” organizzato dalla Camera Penale di Roma.

Nel 2022 ha ottenuto l’ammissione al patrocinio avanti alle Giurisdizioni Superiori.

Ha una ottima capacità nel lavoro di gruppo, grazie anche alle sue spiccate doti comunicative e di socializzazione.

English

Valeria Noccioli was born in Rome in 1976, where she practices law.

After graduating in Law at the University “La Sapienza” of Rome, with a thesis in constitutional law entitled “Freedom of expression of thought and right of satire,” supervisor chiar.mo Prof. Alessandro Pace, she joined the Reboa Law Firm as trainee lawyer.

Since October 2009 she is enrolled in the Bar Association of Rome and since 2014 she is also enrolled in the lists of public defender.

She carries out her professional activity both in the criminal and civil litigation fields, with particular reference to family law, labor law, and condominium law.

She has also had collaborations as a freelance journalist with the legal magazine “Ingiustizia la PAROLA al POPOLO”.

She attended several courses and seminars and, in particular, in 2014 she participated to the “Basic Course on Family Law” organized by the Bar Association of Rome and the “Technical and deontological training course of the criminal lawyer” organized by the Criminal Chamber of Rome.

In 2022 has been admitted to practice before the highest courts of Italy.

She has an excellent ability to work in a team, thanks to his strong communication and socialization skills.

Español

La Abogada Valeria Noccioli nació en Roma en 1976, donde ejerce la abogacía.

Después de licenciarse en Derecho en la Universidad “La Sapienza” de Roma, con una tesis en derecho constitucional titulada “Libertad de expresión del pensamiento y derecho a la sátira”, siendo su supervisor el Prof. D. Alessandro Pace, se incorporó al Bufete de Abogados Reboa Law Firm para llevar a cabo las prácticas de abogada.

Desde octubre de 2009, está inscrita en el Colegio de Abogados de Roma y desde 2014 también está inscrita en las listas de abogados de oficio.

Desarrolla su actividad profesional tanto en el ámbito penal como en el civil, con especial referencia al derecho de familia, al derecho laboral y al derecho de comunidades de propietarios.

Además, también ha colaborado como periodista free-lance con la revista jurídica “Ingiustizia la PAROLA al POPOLO”.

Ha frecuentado varios cursos y seminarios y, en particular, en 2014 participó en el “Curso Básico de Derecho de Familia” organizado por el Colegio de Abogados de Roma y en el “Curso de formación técnica y deontológica del abogado penalista” organizado por la Sala de lo Penal de Roma.

Desde 2022, ejerce ante los más altos Tribunales de Italia.

Tiene una óptima capacidad para trabajar en equipo, gracias a sus fuertes dotes comunicativas y de socialización.

Ricorsi in Cassazione: i moduli per richiedere il rimoborso del contributo unificato pagato in forma superiore

altNuovi moduli per presentare istanza di rimborso del contributo unificato versato in eccedenza rispetto al dovuto per la iscrizione a ruolo dei ricorsi in Cassazione. Il CNF, facendo seguito a una richiesta in tale senso giunta dalla Corte di cassazione, comunica che al modulo ordinario di cui al link http://www.cortedicassazione.it/Documenti/Ircu_20121106.pdf, occorre unire un ulteriore modulo predisposto dall’Agenzia delle entrate, uno per le persone fisiche e uno per le persone giuridiche (fonte: www.cnf.it). Di seguito i moduli:

Ircu_20121106.pdf

Legge di stabilità: linee guida

altIl Consiglio ha approvato,  due disegni di legge. Il primo contenente disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2014). Il secondo riguardante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2014 e il bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016. La Legge di Stabilità per il 2014 segna una svolta nella programmazione economico-finanziaria degli ultimi anni, realizzando le due priorità di politica economica del Governo: favorire la crescita e promuovere l’occupazione. Con le misure disposte nel provvedimento si avvia un percorso di riduzione del carico fiscale sulle famiglie e sulle imprese. La spending review che verrà progressivamente implementata nel corso del 2014 potrà ulteriormente contribuire a individuare le razionalizzazioni della spesa con le quali finanziare ulteriore riduzione della pressione fiscale. Al tempo stesso si interrompe una attitudine a privilegiare i tagli alla spesa in conto capitale rispetto ai tagli alla spesa in conto corrente e quindi si aumentano le risorse finanziarie per effettuare investimenti, sostenendo anche così le potenzialità di crescita di cui si registrano da qualche tempo i segnali. Inoltre vengono destinate risorse per le politiche sociali adeguate a sostenere le fasce più deboli della popolazione e aiutarle ad affrontare gli effetti della prolungata crisi, che tuttora si avvertono.

Per quanto riguarda le professioni legali è in arrivo una nuova “tassa”: avvocati, magistrati e notai dovranno pagare 50 euro per poter presentare la domanda di partecipazione ai concorsi (esame di avvocato, concorso per magistratura, concorsi notarili). Sono invece previsti 75 euro per l’iscrizione all’albo speciale dei cassazionisti.

Nel dettaglio, la Legge di Stabilità prevede interventi per 27,3 miliardi di euro nel triennio 2014-2016, di cui 11,6 nel solo 2014, così suddivisi:

14,6 miliardi nel triennio per sgravi fiscali (rispettivamente 9 per le famiglie e 5,6 per le imprese); i 3,7 miliardi del 2014 sono destinati per 2,5 miliardi alle famiglie (1,5 riguardano l’Irpef) e per 1,5 miliardi alle imprese;
11,2 miliardi nel triennio per azioni sociali, progetti di investimento, impegni internazionali, di cui 6,2 in conto capitale; per il 2014 si prevedono 6,4 miliardi;
1,5 miliardi per investimenti a livello locale e la restituzione di debiti commerciali di parte capitale.

Questi interventi sono stati programmati con soluzioni che consentono di rispettare l’impegno di contenere il deficit nell’ambito degli obiettivi comunitari e invertire la tendenza del debito pubblico. Infatti per le coperture degli interventi programmati nel 2014 che producono minore gettito o maggiori spese, vengono reperite risorse per 3,5 miliardi da tagli alle spesa, per 1,9 miliardi da interventi fiscali privi di effetti depressivi sull’economia, per 3,2 miliardi da dismissioni, rivalutazioni, cespiti e partecipazioni, trattamento perdite.

La differenza tra il costo degli interventi e le risorse reperite a copertura degli stessi comporta il raggiungimento del deficit programmato (pari al 2,5% del PIL, superiore quindi di 0,2 punti percentuali rispetto al tendenziale registrato dal Documento di economia e finanza dell’aprile 2013).

Il Governo reputa che nel corso dei prossimi mesi il bilancio dello Stato potrà registrare ulteriori introiti che tuttavia non possono oggi essere quantificati e quindi contabilizzati. Provvedimenti per il rientro dall’estero di capitali italiani così come la rivalutazione delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia potranno generare nuovo gettito per le casse pubbliche da destinare agli obiettivi principali del Governo, tra i quali certamente la riduzione della pressione fiscale.

La Legge di Stabilità va quindi ad interessare cinque macro aree. Di seguito un sintetico elenco dei principali interventi:

INTERVENTI PER PERSONE, FAMIGLIE E SOCIETÀ
Riduzione dell’Irpef per i lavoratori
Disposizioni in favore degli esodati
Rifinanziamento della Cassa Integrazione Guadagni
Nuove misure contro la povertà
5 x 1000
Fondo per le politiche sociali
Fondo per la non autosufficienza
Finanziamento del Fondo per le Università
Potenziamento della Protezione Civile e Piano per la difesa del suolo
 

INTERVENTI PER LE IMPRESE
Riduzione del costo del lavoro per le imprese
Detrazione dell’Irap per i nuovi assunti
Potenziamento dell’ACE (Aiuto alla Crescita Economica)
Rivalutazione dei beni di impresa e delle partecipazioni
Incremento del Fondo di garanzia per le PMI
Incremento del Fondo di sviluppo e coesione
Stop all’aumento IVA per le imprese sociali
Rifinanziamento del Fondo per i contratti di sviluppo
Rifinanziamento del Fondo per la crescita sostenibile
 

INVESTIMENTI
Allentamento dei vincoli del Patto di Stabilità per i Comuni
Completamento del sistema MOSE di Venezia
Fondi ANAS per le Infrastrutture e Salerno-Reggio Calabria
Manutenzione straordinaria delle Ferrovie e velocizzazione del Corridoio Adriatico
Ricostruzione dell’Aquila
Trasporto pubblico locale
Ecobonus e ristrutturazioni edilizie
 

LA NUOVA SERVICE TAX
Con la Legge di Stabilità 2013 arriva il riordino del sistema di tassazione locale che pone l’Italia in linea con gli standard europei. Al posto di l’IMU e TARES si istituisce una tassa sui servizi municipali il cui gettito andrà interamente ai Comuni.

La nuova Service Tax avrà due gambe:

La tassa che serve a coprire i costi del servizio di raccolta rifiuti. È calcolata in base ai metri quadrati o alla quantità di rifiuti e la versa chi occupa l’immobile.
La tassa sui servizi indivisibili offerti dai comuni. È calcolata sui metri quadrati o sul valore catastale ed è pagata dai proprietari e per una piccola quota, tra il 10 e il 30%, anche da chi la occupa.
La Service Tax è piena autonomia: una tassa locale pagata ai Comuni per pagare i servizi dei Comuni.

IL COFINANZIAMENTO DEI FONDI STRUTTURALI EUROPEI 2014-2020
 

La Legge di Stabilità stanzia significative risorse per il nuovo ciclo di programmazione dei Fondi europei e nazionali per le politiche di coesione territoriale, impegnando il governo a fare la propria parte per i prossimi anni in modo strutturato con il concorso di Ue e regioni. In particolare, si stanziano: 

24 miliardi di euro di quota di compartecipazione nazionale (che si aggiungono ai quasi 30 miliardi di fondi strutturali UE);
ulteriori 55 miliardi per il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (ex Fondo Fas), di cui l’80% in favore del Mezzogiorno.
In totale si arriva quindi a circa 110 miliardi di euro nei prossimi sette anni per le politiche di coesione territoriale.

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Al fine di consentire le operazioni di risanamento delle istituzioni locali, nelle quali sono state riscontrate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata, il Consiglio ha deliberato, su proposta del Ministro dell’interno, lo scioglimento dei Consigli comunali di Sedriano (Milano) e di Cirò (Crotone) .

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Infine il Consiglio ha deliberato: su proposta del Presidente, la conferma per un anno del prefetto dott.ssa Elisabetta Belgiorno nell’incarico di Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura;
su proposta del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti la nomina del prof. Vito Riggio a Presidente dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC), a seguito dei  pareri favorevoli espressi dalle Commissioni parlamentari competenti.

Consiglio dei Ministri, linee guida 15 ottobre 2013

1. La legge di stabilità per il 2014: linee guida

La politica economica ha ora due priorità: rafforzare la ripresa in atto e intervenire sui fattori che limitano la competitività dell’economia. Essa punta a un tasso di crescita almeno pari all’1 per cento nel 2014 e dell’ordine del 2 per cento negli anni successivi.

La Legge di stabilità:

1) è parte di un’azione di politica economica che ha già definito interventi finanziari per 11,9 miliardi nel triennio 2013-15 (5 miliardi nel 2013, 3,3 nel 2014 e 3,5 nel 2015). Ulteriori misure seguiranno in tempi brevi per migliorare la qualità della spesa pubblica (per esempio intervenendo sulla regolamentazione delle società controllate), per privatizzare parte del patrimonio pubblico, per rendere più competitivo il sistema produttivo. I risparmi derivanti dall’attività di revisione di spesa verranno destinati prioritariamente alla riduzione della pressione fiscale.

2) effettua interventi per 27,3 miliardi nel triennio 2014-16 (11,6 nel 2014)

14,6 miliardi nel triennio per sgravi fiscali di cui 5 per i lavoratori, 5,6 per le imprese oltre a 1 miliardo per ristrutturazioni edilizie e ecobonus

11,2 miliardi nel triennio per azioni sociali, progetti di investimento, impegni internazionali, di cui 6,2 in conto capitale; per il 2014 si prevedono 6,4 miliardi.

1,5 miliardi per investimenti a livello locale e la restituzione di debiti commerciali di parte capitale.

3) reperisce risorse per 24,6 miliardi nel triennio (8,6 nel 2014)

1,1 miliardi nel triennio da introiti connessi a operazioni volontarie dei contribuenti e dalla revisione della tassazione delle svalutazioni e delle perdite su crediti degli intermediari finanziari (2,7 miliardi nel 2014).

1,4 miliardi nel triennio da interventi volti a limitare l’elusione fiscale (0,5 nel 2014).

3,8 miliardi nel triennio da aumenti dell’imposta di bollo sui prodotti finanziari e da un intervento selettivo sulle cosiddette spese fiscali (1,4 nel 2014).

1,5 miliardi nel triennio dalla vendita di immobili (0,5 nel 2014).

16,1 miliardi nel triennio dal taglio della spesa pubblica (escludendo gli effetti delle dismissioni immobiliari; 3,5 miliardi nel 2014). Questo importo comprende riduzioni di spesa per 0,6 miliardi nel 2015 e 1,2 miliardi nel 2016 che dovranno derivare dall’attività di revisione della spesa delle Amministrazioni centrali e delle Amministrazioni locali, effettuata sulla base del lavoro affidato al Commissario Straordinario recentemente nominato.

4) imprime una prima riduzione del prelievo sui lavoratori e sulle imprese. Definisce una riforma della tassazione delle banche che consente di rafforzare la loro capacità di fornire credito a famiglie e imprese e la loro solidità patrimoniale.

5) Riduce sin dal 2014 la pressione fiscale su cittadini e imprese. La pressione fiscale totale scende dal 44.3 al 43,8 nel 2015 e al 43,3 nel 2016.

6) riduce l’incidenza della spesa pubblica primaria sul PIL (tolti i rimborsi di debiti commerciali) dal 46,0% del 2013 al 45,5% nel 2014. L’incidenza della spesa corrente scende dal 43,2% al 42,5%.

7) contiene nel 2014 la spesa primaria corrente diversa da quella per le prestazioni sociali (cioè la spesa per il funzionamento degli apparati pubblici) a un livello in termini nominali inferiore a quello del 2013.

8) accresce fortemente nel 2014 le spese in conto capitale (3,3 miliardi rispetto al quadro a legislazione vigente), sia a livello nazionale sia a livello locale. Si rovescia la tendenza alla riduzione in atto da vari anni.

9) concentra le risorse sui nuovi programmi di spesa che sostengono la competitività e le fasce deboli della popolazione. Estende al 2014 i livelli attuali degli incentivi per risparmio energetico e ristrutturazioni, prevedendo poi una graduale riduzione di tali livelli.

10) tra i sottosettori delle amministrazioni pubbliche aumenta le risorse a disposizione di quelle locali per circa 2,9 mld nel 2014, mentre rimangono complessivamente invariate le disponibilità delle altre amministrazioni (centrali e degli enti di previdenza).

Il Governo programma interventi che determineranno entrate di natura straordinaria, attualmente di difficile quantificazione. Tali risorse verranno utilizzate per il rimborso di ulteriori quote di debiti commerciali in conto capitale ed eventualmente per altre finalità di natura non strutturale. È inoltre previsto uno sforzo ulteriore di valorizzazione del patrimonio pubblico. Nell’ambito di quest’ultimo è prevista una gestione più efficace delle concessioni demaniali, di cui ora prudenzialmente non si considera l’impatto.

La manovra consente di raggiungere l’obiettivo di indebitamento netto indicato nella Nota di aggiornamento del DEF. Il disavanzo nel 2014 risulterà pari al 2,5 per cento del PIL, per effetto di misure di sostegno all’economia pari allo 0,2 per cento del prodotto. La Legge di stabilità include inoltre una norma che definisce interventi strutturali dell’ordine di 3 miliardi l’anno nel triennio 2015-17 al fine di raggiungere il saldo programmato per il 2015, 2016 e 2017 (rispettivamente 1,6%, 0,8% e 0,1% del PIL).

2. La legge di stabilità per il 2014 in sintesi

1. Si definiscono interventi con oneri nel 2014 per 11,6 mld

3,7 mld per sgravi fiscali, di cui:

2,5 mld per il lavoro, di cui:

1,5 mld per ridurre l’Irpef per le fasce medio-basse (1,7 nel 2015, 1,8 nel 2016).

0,04 mld per ridurre l’Irap sulla quota lavoro (0,11 nel 2015, 0,2 nel 2016)

1 mld per ridurre i contributi sociali sulle imprese (1,1 nel 2015, 1,2 nel 2016)

1,0 mld per trasferire risorse ai Comuni per ridurre il prelievo della service tax (Tirse)

0,13 mld per l’IVA sulle cooperative sociali

0,07 mld per contributi al trasferimento di contratti da tempo determinato a tempo indeterminato

1 mld per gli investimenti degli enti territoriali

0,5 mld per pagare debiti commerciali in conto capitale (importo a cui si aggiungeranno i proventi connessi con operazioni di rientro dei capitali e con la rivalutazione del capitale della Banca d’Italia)

3,9 mld (di cui 0,8 in conto capitale) per spese connesse con “politiche invariate”; di cui:

0,85 mld per le missioni all’estero

0,6 mld per la cassa integrazione in deroga

0,3 mld per la ricostruzione dell’Aquila

0,3 mld per la manutenzione straordinaria della rete autostradale

0,06 mld per il semestre di Presidenza UE

0,38 mld per il 5 per 1000

0,33 mld per gli interventi per gli autotrasportatori

0,23 mld per università e policlinici universitari

0,1 mld per i lavoratori socialmente utili

0,3 mld per il Fondo Politiche Sociali

0,25 mld per il Fondo per i non autosufficienti

0,25 mld per la Carta acquisti e altre misure di contrasto alla povertà

2,5 mld (di cui 1,6 in conto capitale) per nuovi progetti di spesa, di cui:

0,7 mld a RFI per il contratto di programma 2012-2016, manutenzione straordinaria rete ferroviaria e interventi per la velocizzazione del corridoio adriatico, nodi e interoperabilità

0,24 mld ad ANAS per la prosecuzione del programma messa in sicurezza di ponti e viadotti, per il completamento asse autostradale Salerno – Reggio Calabria e per il reintegro delle risorse di alcuni contratti

0,2 mld per il completamento dei lavori del MOSE

0,12 mld per il Fondo solidarietà nazionale in agricoltura

0,12 mld per la mobilità sanitaria internazionale

0,1 mld per il Fondo Sviluppo e coesione – programmazione 2014-2020

2. Si reperiscono risorse per 8,6 mld

3,5 mld derivano da tagli di spesa; di cui

2,5 mld da tagli al bilancio dello Stato

1,0 mld da tagli alla spesa delle regioni

3,2 mld derivano da dismissioni, rivalutazione cespiti e partecipazioni, trattamento perdite

2,2 mld dalla revisione del trattamento delle perdite di banche, assicurazioni e altri intermediari

0,3 mld da misure riguardanti la rivalutazione delle attività delle imprese

0,2 mld da misure riguardanti il riallineamento del valore delle partecipazioni

0,5 mld da vendita di immobili

1,9 mld derivano da interventi fiscali

0,9 mld dall’incremento dell’aliquota del bollo sulle attività finanziarie

0,46 mld dal visto di conformità per le compensazioni sulle imposte dirette

0,5 mld dalla riduzione delle spese fiscali attraverso interventi selettivi sulle agevolazioni fiscali da definire entro il gennaio 2014.

 

 

 

Parametri per la liquidazione dei compensi degli avvocati

altIl ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha trasmesso, al Consiglio di Stato e al Consiglio Nazionale Forense per il prescritto parere, il nuovo regolamento recante la determinazione dei parametri per la liquidazione dei compensi per la professione forense. Lo comunica il ministero in una nota. Gli aumento dovrebbero essere dell’ordine del 30-40%, mentre la proposta del Cnf con la divisione in fasi del procedimento sarebbe stata sostanzialmente accolta.

 

Ministero della Giustizia: breve vademecum sulla mediazione civile e commerciale

alt Di seguito un breve vademecum diramato dal Ministero della Giustizia sulla mediazione civile e commerciale. Il decreto legislativo 4 marzo 2010, n.28 (pubblicato nella G.U. n.53 del 5 marzo 2010) sulla mediazione in materia civile e commerciale regola il procedimento di composizione stragiudiziale delle controversie vertenti su diritti disponibili ad opera delle parti, attuando, al contempo, la direttiva dell’Unione europea n. 52 del 2008. Il decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 (decreto “del fare”, convertito in legge 9 agosto 2013 n. 98) ha ripristinato il procedimento di mediazione quale condizione di procedibilità della domanda giudiziale nelle materie elencate dall’articolo 5, comma 1 del d.lgs. 28/2010. In tal modo sono state riportate in vigore le disposizioni dichiarate incostituzionali con sentenza n. 272/2012 della Corte costituzionale e sono state introdotte altresì nuove norme che si indicano sinteticamente di seguito:

•È stato inserito un criterio di competenza territoriale per la presentazione della domanda

•La procedura di mediazione può procedere solo a seguito del consenso delle parti raccolto in un incontro preliminare di programmazione

•Solo lo svolgimento dell’incontro preliminare di programmazione è condizione di procedibilità (per le materie indicate) e deve svolgersi entro 30 giorni dal deposito dell’istanza a costi massimi molto contenuti

•Gratuità del primo incontro di programmazione in caso di mancato accordo

•Le controversie di Rc auto sono escluse dalle materie per cui è previsto l’incontro di programmazione, mentre sono state aggiunte le controversie in tema di risarcimento del danno derivante da responsabilità (non solo medica ma più ampiamente) sanitaria

•Il giudice può ordinare, e non solo invitare, alle parti di procedere alla mediazione

•La durata massima dell’intera procedura è stata ridotta a 3 mesi

•Gli avvocati sono mediatori di diritto ed hanno l’obbligo di aggiornamento professionale

•Gli avvocati assistono le parti durante l’intera procedura di mediazione

•Nuova disciplina in tema di efficacia esecutiva dell’accordo di mediazione

Le nuove disposizioni in materia di mediazione si applicheranno decorsi trenta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del d.l. 69/2013, cioè dal 20 settembre 2013.

•La mediazione

•Il mediatore

•Il registro degli organismi di mediazione

•Tipi di mediazione

•Mediazione preventiva obbligatoria

•Provvedimenti giudiziali urgenti

•Mediazione delegata nel giudizio d’appello

•Durata della mediazione

•Procedimento di mediazione

•Conciliazione

•Efficacia esecutiva della mediazione

•Spese processuali

•Agevolazioni fiscali

•Gratuità della mediazione

La mediazione

La mediazione è l’attività svolta da un professionista con requisiti di terzietà, finalizzata alla ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia, anche con formulazione di una proposta per la risoluzione della lite.

In sintesi, nelle materie elencate dall’articolo 5, comma 1 del d.lgs. 28/2010 (mediazione obbligatoria):

•Chi vuole iniziare una causa civile deve prima contattare un organismo iscritto nel registro tenuto dal Ministero della giustizia

•E’ fissato un primo incontro di programmazione con un mediatore e le parti

•All’esito dell’incontro preliminare di programmazione, le parti decidono se concludere la mediazione con un accordo, oppure proseguire la mediazione o ancora, in caso di mancato accordo, terminare la procedura di mediazione e andare in giudizio (senza pagare le indennità della mediazione)

•Il mediatore redige un verbale che attesta l’esito della procedura

•Il mediatore, in caso di mancato accordo, formula una proposta di conciliazione

•Il giudice può prendere provvedimenti nei confronti della parte che ha rifiutato la proposta di conciliazione

•Il verbale di accordo, alle condizioni di legge, costituisce titolo esecutivo

Il mediatore

•Il mediatore è la persona fisica che, individualmente o collegialmente, svolge la mediazione, rimanendo priva, in ogni caso, del potere di rendere giudizi o decisioni vincolanti per i destinatari del procedimento di mediazione. Quest’ultimo potrà svolgersi, su istanza dell’interessato, presso appositi organismi, iscritti in un registro istituito con decreto del Ministro della giustizia.

Gli avvocati iscritti all’albo sono di diritto mediatori. Gli avvocati iscritti ad organismi di mediazione devono essere formati in materia di mediazione e frequentare corsi di aggiornamento teorico-pratici.

Il registro degli organismi di mediazione

La mediazione può svolgersi presso enti pubblici o privati, che sono iscritti nel registro tenuto presso il Ministero della giustizia e che erogano il servizio di mediazione nel rispetto della legge, del regolamento ministeriale e del regolamento interno di cui sono dotati, approvato dal Ministero della giustizia.

Tipi di mediazione

Dal punto di vista del metodo e dei rapporti con il processo, il decreto legislativo distingue due tipi di mediazione:

•facoltativa, cioè scelta dalle parti

•obbligatoria (ex lege o per ordine del giudice), quando per poter procedere davanti al giudice, le parti debbono aver tentato senza successo la mediazione

Mediazione preventiva obbligatoria

La mediazione, rispetto ad alcune materie elencate nell’articolo 5 del d.lgs. n. 28 del 2010, si pone come condizione di procedibilità per l’avvio del processo (tuttavia occorre sottolineare che l’improcedibilità deve essere eccepita dal convenuto, a pena di decadenza, o rilevata d’ufficio dal giudice non oltre la prima udienza). Si tratta, usualmente, dei casi in cui il rapporto tra le parti è destinato, per le più diverse ragioni, a prolungarsi nel tempo, anche oltre la definizione della singola controversia. Ovvero dei casi di rapporti particolarmente conflittuali, rispetto ai quali, anche per la natura della lite, è quindi particolarmente più fertile il terreno della composizione stragiudiziale.

La mediazione torna obbligatoria per 4 anni (cioè fino al 2017) in materia di:

•condominio

•diritti reali

•divisione

•successioni ereditarie

•patti di famiglia

•locazione

•comodato

•affitto di aziende

•risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità

•contratti assicurativi, bancari e finanziari

In questi casi, la parte che intende agire in giudizio ha l’onere di tentare la mediazione, con l’assistenza di un avvocato, che deve, chiaramente e per iscritto, informare il proprio assistito, sia della possibilità di procedere alla mediazione e delle relative agevolazioni fiscali che dei casi in cui il procedimento di mediazione è condizione di procedibilità della domanda giudiziale. Il giudice, qualora rilevi la mancata allegazione del documento all’atto introduttivo del giudizio, informa la parte della facoltà di chiedere la mediazione.

In ogni altra materia la mediazione potrà essere avviata dalle parti su base volontaria, sia prima che durante il processo.

La mediazione disposta dal giudice è prevista anche dalla direttiva comunitaria 2008/52/Ce, e si affianca senza sostituirla alla conciliazione giudiziale.

Casi di esclusione

La mediazione non è più condizione di procedibilità della domanda giudiziale nei procedimenti di consulenza tecnica preventiva ai fini della composizione della lite e in tutti i casi elencati nell’articolo 4 del d.lgs. 28/2010.

Provvedimenti giudiziali urgenti

Anche nei casi di mediazione obbligatoria è sempre possibile richiedere al giudice i provvedimenti che, secondo la legge, sono urgenti e indilazionabili.

Mediazione delegata nel giudizio d’appello

Quando il processo è stato avviato, anche in sede di giudizio d’appello, il giudice, in base allo stato del processo, alla natura della causa e al comportamento delle parti, così da non favorire dilazioni, può disporre l’esperimento del procedimento di mediazione, che è condizione di procedibilità della domanda giudiziale. L’ordine del giudice deve essere adottato prima dell’udienza di precisazione delle conclusioni ovvero, quando tale udienza non è prevista, prima della discussione della causa.

Durata della mediazione

Il procedimento di mediazione ha una durata massima stabilita dalla legge di tre mesi, trascorsi i quali il processo può iniziare o proseguire.

Il tempo impiegato per il procedimento di mediazione non è computabile ai fini della verifica della durata ragionevole del processo, ai sensi delle L. 89/2011.

Procedimento di mediazione

•La mediazione si introduce con una semplice domanda all’organismo nel luogo del giudice territorialmente competente per la controversia, contenente l’indicazione dell’organismo investito, delle parti, dell’oggetto della pretesa e delle relative ragioni.

•Le parti possono scegliere liberamente l’organismo. In caso di più domande, la mediazione si svolgerà davanti all’organismo presso cui è stata presentata la prima domanda.

•Presentata la domanda presso l’organismo di mediazione, è designato un mediatore ed è fissato un primo incontro di programmazione, in cui il mediatore verifica con le parti la possibilità di proseguire il tentativo di mediazione (non oltre trenta giorni dal deposito della domanda).

•La domanda e la data dell’incontro sono comunicate all’altra parte, anche a cura dell’istante.

•Le parti devono partecipare alla procedura di mediazione, già dal primo incontro, con l’assistenza di un avvocato.

•Per la mediazione obbligatoria, il mancato accordo in sede di primo incontro di programmazione vale come tentativo di mediazione esperito ai fini della procedibilità dell’azione giudiziale. In caso di mancato accordo, i costi della mediazione sono gratuiti.

•Dalla mancata partecipazione senza giustificato motivo al procedimento di mediazione, il giudice può desumere argomenti di prova nel successivo giudizio ai sensi dell’articolo 116, secondo comma, del codice di procedura civile.

•Quando la mediazione è condizione di procedibilità della domanda giudiziale, il giudice condanna la parte costituita, che non partecipa al procedimento senza giustificato motivo, al pagamento di una somma pari al contributo unificato.

Conciliazione

•Il mediatore cerca un accordo amichevole di definizione della controversia.

•Se la conciliazione riesce, il mediatore redige processo verbale, sottoscritto dalle parti e dallo stesso mediatore, al quale è allegato il testo dell’accordo.

•Se l’accordo non è raggiunto, il mediatore può formulare una proposta di conciliazione. Prima della formulazione della proposta, il mediatore informa le parti delle possibili conseguenze sulle spese processuali previste dall’articolo 13 del d.lgs. 28/2010.

•In qualunque momento del procedimento, su concorde richiesta delle parti, il mediatore formula una proposta di conciliazione.

Efficacia esecutiva della mediazione

•Quando tutte le parti sono assistite da un avvocato, il verbale di accordo, sottoscritto dalle parti e dagli stessi avvocati, costituisce titolo esecutivo per l’espropriazione forzata, per l’esecuzione per consegna e rilascio, l’esecuzione degli obblighi di fare e non fare, oltre che per l’iscrizione di ipoteca giudiziale. Gli avvocati attestano e certificano la conformità dell’accordo alle norme imperative e all’ordine pubblico.

•In tutti gli altri casi l’accordo allegato al verbale, su istanza di parte, è omologato dal tribunale, e costituisce titolo esecutivo per l’espropriazione forzata, per l’esecuzione in forma specifica, oltre che per l’iscrizione di ipoteca giudiziale.

Spese processuali

•All’esito del processo civile, se il provvedimento del giudice corrisponde interamente al contenuto della proposta conciliativa, il giudice esclude la ripetizione delle spese della parte vincitrice che ha rifiutato la proposta, relativamente al periodo successivo alla stessa, e la condanna al pagamento delle spese processuali della parte soccombente riferite al medesimo periodo, nonché al pagamento del contributo unificato e al pagamento dell’indennità spettante al mediatore (e all’esperto, se nominato).

•Quando il provvedimento che definisce il giudizio non corrisponde interamente al contenuto della proposta, il giudice, se ricorrono gravi ed eccezionali ragioni, può nondimeno escludere la ripetizione delle spese sostenute dalla parte vincitrice per l’indennità corrisposta al mediatore e per il compenso dovuto all’esperto.

Agevolazioni fiscali

Tutti gli atti relativi al procedimento di mediazione sono esenti dall’imposta di bollo e da ogni altra spesa, tassa o diritto di qualsiasi specie e natura.

Il verbale di accordo è esente dall’imposta di registro sino alla concorrenza del valore di 50.000 euro.

In caso di successo della mediazione, le parti avranno diritto a un credito d’imposta fino a un massimo di 500 euro per il pagamento delle indennità complessivamente dovute all’organismo di mediazione. In caso di insuccesso della mediazione, il credito d’imposta è ridotto della metà.

Gratuità della mediazione

La mediazione è gratuita per i soggetti che avrebbero beneficiato del gratuito patrocinio nel giudizio in tribunale (soggetti meno abbienti): quando la mediazione è condizione di procedibilità ex lege della domanda giudiziale (nei casi previsti dall’articolo 5, comma 1 del d.lgs. 28/2010) ovvero quando la mediazione è disposta dal giudice.

A tal fine, la parte deve depositare presso l’organismo dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, la cui firma può essere autenticata dal mediatore.

Nessuna spesa in caso di mancato accordo.

Quando il primo incontro di programmazione tra le parti e il mediatore si conclude con un mancato accordo, non è dovuto alcun compenso per l’organismo di mediazione.

(fonte: www.giustizia.it)